01 Lug
L’utilizzo delle micorrize

Il rinforzo delle piante nei loro habitat attraverso il rapporto simbiotico delle radici con le nu­merose specie di funghi locali (micorrize) è significativa ed chiaramente favorita sia per le decidue che per le conifere tipiche dei climi temperati e delle zone mediterranee. Negli habitat urbani, la simbiosi radicale è spesso ridotta in maniera considerevole e la presenza di radici capillari micorriz-zate è drasticamente ridotta. L’effetto finale è la deteriorizzazione e il peggioramento dell’assorbimento degli elementi nutritivi, quindi una riduzione generale della capacità da parte del soggetto arboreo di tollerare gli stress comportando il peggioramento dello stato di salute degli esemplari.

Per quel che concerne gli alberi presenti nelle nostre aree urbane e sulle nostre strade la condi­zione di vita sono conseguentemente enormemente difficili. Basterebbe pensare per esempio a con­dizioni ambientali quali gli stress idrici e l’alta irradiazione a cui gli esemplari nelle nostre città so­no sottoposti. Inoltre, le condizioni del terreno sono spesso compromesse dal basso volume di sub­strato disponibile e l’alta concentrazione di sali sovente combinata con l’estrema densità del terreno. Altri problemi tipici dei terreni degli habitat urbani sono la presenza di valori di pH non fisiologici e l’assenza di sufficienti strati organici. Come se tutto ciò non bastasse l’isolamento delle alberature specialmente nelle nostre realtà cittadine rende del tutto impossibile scambi simbiotici tra le stesse.

Tutte le ricerche effettuate in questo ambito mostrano che la maggior parte delle alberate pre­senti sulle strade europee sono interessate dalla presenza di micorrize solo per una ridottissima quantità (5 — 30%) e la gamma di funghi partner è ristretta ad un paio di specie. Al contrario, in situazioni di rispetto naturale, per esempio in un una realtà boschiva, si arrivano a trovare anche più di trenta differenti micorrize e spesso più dell’ottanta per cento delle radici capillari ne sono interes­sate.

Sovente anche a ciò è imputabile la scarsa vitalità delle piante in città. Attraverso l’inoculo nelle radici dell’albero di micorrize attive in città e in habitat esposti a fenomeni di stress le capacità di assimilazione degli elementi nutritivi e la capacità di sopportare gli stress ambientali da parte dell’albero possono essere aumentate in maniera significativa.

Per questo motivo il ns. gruppo ha deciso di aderire ad una partnership europea con un labora­torio di Krefeld che dal 1985 si occupa di studiare il rapporto tra i funghi e gli alberi e di coltivare gli stessi cercando di valorizzare il patrimonio esistente in loco.

È ormai noto e chiaro a tutti che differenti siti e differenti regioni di impianto richiedano diffe­renti tipi di inoculo. Gli inoculi che fin’ora sono presenti sul mercato sono solitamente “generici”.

Tipologie che sono di facile e rapida moltiplicazione ma, la cui efficacia, non è ugualmente valida in tutte le condizioni che sono date dalle differenti tipologie di piante e specificità di habitat.

Invece di utilizzare questi prodotti generici, i funghi andrebbero testati con lo scopo di conse­guire un uso degli stessi ecologico ed economico come accade in natura nei boschi e per conseguire questo la prima domanda che ci si deve porre quando si utilizzano le micorrize è con quale specie di alberi e in quale tipo di habitat si va a lavorare. Attualmente il laboratorio con cui collaboriamo e che con alcuni partner di DGG International collaborano da undici anni, sulla scorta delle sua espe­rienza diretta e con l’utilizzo di procedure che contemplano test di laboratorio è in grado di affronta­re i diversi problemi provocati dalle diverse zone climatiche.

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